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E' stato presentato 31 gennaio 2013, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Progetto definitivo della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, approvato da Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), società responsabile dell'opera.
Si tratta di un progetto che, rispetto allo studio originario del 2005, ha recepito diverse modifiche sia come tracciato che come modalità realizzative. Un documento predisposto con l'intento di costruire un'infrastruttura strategica per il Paese inserita nella rete europea TEN-T, dando massima attenzione alle necessità del territorio e limitando ogni tipo di impatto ambientale. L'idea di fondo che ha animato il lavoro dei progettisti e degli amministratori è stata quella che il nuovo progetto dovesse generare valore aggiunto al territorio e non sottrarre qualità ambientale.
Le comunità locali disponibili al dialogo, direttamente o attraverso loro esperti, sono state partecipi di un confronto continuo durante l'intero processo di definizione delle scelte, dalle prime ipotesi di tracciato fino al progetto definitivo. L'Osservatorio Torino-Lione è stata la sede di questo confronto con 204 sedute (dal 12 dicembre 2006 al 29 gennaio 2013), 10 gruppi di lavoro e oltre 300 audizioni di cui 65 internazionali. Il Tavolo istituzionale di Palazzo Chigi in 7 riunioni ha definito gli obiettivi e i tempi dell'Osservatorio. Sono state considerate 11 alternative di tracciato e alla fine è stato individuato il corridoio migliore anche sulla base dei suggerimenti delle comunità locali raggruppate in 5 ambiti territoriali omogenei.
Il progetto è quasi totalmente in sotterraneo e prevede nei tratti all'aperto la riqualificazione delle aree d'intervento in parte oggi compromesse. Attraverso il fasaggio, cioè la selezione delle priorità, nella tratta internazionale, il Progetto definitivo ha consentito di intervenire solo su siti già destinati al trasporto, con utilizzo minimo di terreno vergine, e di massimizzare i benefici (dimezzamento dei tempi di viaggio per i passeggeri e raddoppio della capacità di trasporto per le merci). Tutte le opere significative della Sezione Transfrontaliera in Italia sono concentrate in due Comuni; Susa e Chiomonte. La Torino-Lione si riduce pertanto in Italia a 12 km di galleria profonda e a poco più di 3 km di sistemazioni in superficie nella Piana di Susa riutilizzando a destinazione ferroviaria l'autoporto esistente. Il consumo totale di suolo naturale previsto per la Sezione transfrontaliera (lato in Italia) è meno di un ettaro, poco più di un campo di calcio.
Il progetto definitivo è costituito da:
BENEFICI DELLA NUOVA LINEA TORINO-LIONE
"Il Governo ha affrontato e superato tanti problemi e ha reso possibile la messa in opera di un'infrastruttura strategica per il territorio, l'Italia e l'intera comunità europea". ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera. "Nella Legge di Stabilità - ha proseguito - abbiamo stanziato quasi 3 miliardi di euro, di cui i primi 840 milioni potranno essere spesi nel triennio 2013-2015 e altri 150 milioni all'anno nel periodo 2016-2029. Ho apprezzato il modello seguito dall'Osservatorio, che ha ascoltato e valorizzato i contributi dei territori. Un modello che abbiamo ripreso anche dal punto di vista normativo, proponendo un ddl che introduce, anche in Italia, la procedura di consultazione pubblica. La prosecuzione dei lavori della Torino-Lione, la realizzazione delle grandi opere che abbiamo sbloccato e finanziato per circa 40 miliardi di euro e l'accelerazione impressa alle procedure di diverse altre infrastrutture, con un importo di eguale portata, sono la dimostrazione che l'Italia può riscattarsi e recuperare il ritardo accumulato negli anni sul fronte infrastrutturale. E' questa una delle eredità più importanti che lasciamo a chi ci succederà" ha concluso Passera.
Per il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, "l'attenzione all'ambiente e al territorio devono coniugarsi con la dimensione europea del progetto che rappresenta una tratta strategica del Corridoio Mediterraneo della rete transeuropea Ten-T". "Una volta decisa la realizzazione di un'opera strategica - ha aggiunto Ciaccia - è necessario assicurare un confronto continuo con il territorio durante l'intero processo: dall'ideazione dell'opera alla sua costruzione e successiva gestione, assicurando al territorio stesso costante informazione, trasparenza del processo decisionale, accoglimento e sviluppo delle istanze locali". "La Valle di Susa, con la sua stazione internazionale, acquisirà - ha concluso il Vice Ministro - un rilevante vantaggio competitivo dal punto di vista turistico e di investimenti sul territorio".