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QUADRO NORMATIVO |
· L’art. 117 della Costituzione prevede che gli aeroporti rientrino tra le materie oggetto di legislazione concorrente Stato-Regioni· · L’art. 5, comma 1, lettera c) del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 prevede che sono trasferiti a Regioni e Enti locali “gli aeroporti di interesse regionale o locale appartenenti al demanio aeronautico civile statale e le relative pertinenze, diversi da quelli di interesse nazionale così come definiti dall’articolo 698 del Codice della navigazione”
· Il Regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1315/2013 sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti prevede l’articolazione di detta rete in due livelli: |
MOTIVAZIONI |
Partendo da tale quadro normativo, il Piano si rende necessario per i seguenti motivi:
· fornire alle varie componenti istituzionali e operative del settore un quadro programmatico per lo sviluppo globale di un comparto fondamentale ai fini della crescita economica, occupazionale e sociale del Paese;
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LINEE DIRETTRICI DI SVILUPPO DEL SETTORE |
Il Piano mira a creare le condizioni di uno sviluppo organico del settore nel quadro delineato dalla normativa nazionale ed europea di riferimento e in un’ottica di efficientamento e razionalizzazione della spesa
· creazione di una visione di sistema e di sviluppo della rete nazionale di trasporto nel suo complesso per renderla sostenibile e competitiva, nell’ambito dei nuovi orientamenti delle reti transeuropee di trasporto, tenendo conto della vocazione dei territori, delle potenzialità di crescita e della capacità degli aeroporti stessi di intercettare la domanda di traffico;
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CONTENUTI DEL PIANO |
Individuazione degli aeroporti di interesse nazionale strategico Criteri per l’individuazione degli aeroporti strategici
1) Si è assunta quale base di riferimento per l’individuazione di bacini di traffico omogeneo la ripartizione territoriale dell’Italia nelle seguenti aree sovraregionali in base allo schema NUTS-livello 1: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole[1].
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Condizioni per l’individuazione degli ulteriori aeroporti di interesse nazionale Tutti gli altri aeroporti presenti all’interno di ciascun bacino possono essere considerati di interesse nazionale, purché si realizzino due condizioni (non richieste, invece, per gli aeroporti che garantiscono la continuità territoriale):
a) che l’aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale di bacino che il Piano vuole incentivare (es. aeroporto focalizzato sul traffico leasure, aeroporto prevalentemente destinato al traffico merci, city airport, ecc.). Forme di alleanze di rete o sistema tra gli aeroporti saranno considerate elemento prioritario ai fini del riconoscimento dell’interesse nazionale degli stessi;
La condizione di cui alla lettera a) sarà dimostrabile mediante il Piano industriale, da presentare entro tre mesi dall’approvazione del Piano aeroporti, dal quale risulti, a seguito di un’analisi delle potenzialità di mercato in relazione alla posizione territoriale e alla capacità aeroportuale, il disegno di specializzazione e di sistema o rete che l’aeroporto intende realizzare.
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Strategie di potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e dell’accessibilità ed intermodalità Per il soddisfacimento del previsto aumento della domanda di traffico e al fine di migliorare la qualità dei servizi, il Piano contempla, in particolare:
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Misure di razionalizzazione dei costi dei servizi aeroportuali Il Piano offrirà la base programmatica più idonea all’individuazione di interventi di efficientamento della spesa a carico dei gestori, dei fornitori di servizi di navigazione aerea e di soccorso antincendio, nonché degli enti di Stato. .
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Rete per il trasporto merci Com’è noto, la carenza in Italia di infrastrutture logistiche e dedicate ne impedisce il decollo a vantaggio degli aeroporti siti in altri Paesi europei (Monaco, Francoforte, Parigi, Zurigo, Amsterdam, Madrid), con conseguente aumento del costo totale del trasporto a carico delle aziende italiane. Peraltro, nonostante la flessione di circa il 3% nel 2012 rispetto al 2011, le previsioni sono di un aumento del traffico cargo italiano dalle 900 mila tonnellate del 2010 alle 1.400 del 2030. Il Piano ritiene imprescindibile per lo sviluppo del settore la costituzione di una rete basata su asset strategici, che sfruttando le specializzazioni esistenti diano risposte adeguate alle esigenze sia del trasporto cargo in stiva che a quello “all cargo”. .
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Nuovo assetto aviazione generale Le infrastrutture utilizzate per i voli di lavoro, protezione civile, aviazione business, aerotaxi, attività sportive e turistiche ecc. sono numerose (54 aeroporti non aperti al traffico commerciale, oltre 250 aviosuperfici, 460 elisuperfici e 3 idrosuperfici) e destinate ad assumere un ruolo economico a livello locale sempre più rilevante. Il Piano prevede per tali infrastrutture, che possono essere più efficacemente promosse a livello locale, l’attivazione con le Regioni di opportune iniziative per il loro eventuale trasferimento alle stesse, oltre all’individuazione di criteri e modalità per la costituzione di reti eliportuali su scala regionale e per possibili integrazioni con gli aeroporti commerciali.
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Aggiornamento periodico del Piano Il Piano deve diventare uno strumento agevole di pianificazione del settore per allineare le politiche di governance ai mutamenti rapidi a cui lo stesso è soggetto. Pertanto, in linea con il ciclo del bilancio pluriennale, si è previsto un aggiornamento ogni tre anni dello stesso; sarà l’occasione per fare il punto della situazione sui mutamenti in atto e sulle misure necessarie per essere al passo con le novità registrate, nonché per porre in essere le verifiche previste per la revisione della rete di interesse nazionale in linea con i criteri sopraspecificati. A tal fine è intendimento del Ministero proporre, d’intesa con le Regioni, misure di semplificazione della procedura prevista dall’art. 698 del Codice della Navigazione. |